Spiegazione e interpretazione di questa canzone (secondo lambda beat)

La canzone si apre con un flusso di parole scritte di getto da noi tre (eki'ka tsb e lambda) ma recitato solo da the second bama.
Abbiamo provato a scrivere passandoci continuamente il foglio creando dei cerchi di flussi automatici e spontanei. Ognuno di noi scriveva due o tre parole, qualche volta frasi intere, poi passava il foglio a quello al suo fianco che leggeva solo la frase scritta da chi lo precedeva prima di partire con la sua. Una sorta di cadavere squisito surrealista, automatismo psichico puro.
Chiaramente legato al profondo di noi. E' chiaro che è difficile rimanere ben concentrati per realizzarlo il meno possibile mediato dalla parte conscia, ma il risultato è stato buono e soprattutto è stata bella la parte creativa di cui poi rimane un risultato riportato vocalmente nella canzone.
Praticamente la fonte d'ispirazione inconscia in chi scriveva era data dalla frase scritta precedentemente dall'altro.
E' stato allo stesso tempo qualcosa di divertente e qualcosa di creativo, nel senso dell'etimo.

La canzone prosegue con tre strofe che si susseguono senza interruzioni.
Abbiamo dato vita a questi tre personaggi: il polline, la pioggia e il viandante si incontrano nella storia, anche questa sperimentale poichè la connessione dei tre soggetti dà vita a un messaggio interpretabile ma sempre coerente. Sono biografie, nel senso greco: storie della Vita e nel nostro caso la vita è la sintesi che contiene tutti e tre gli esseri: appunto.

E' come se il Polline, portatore di vita e piccolo seme mosso dal caos, fosse consapevole della propria magia ma non potesse in alcun modo reagire agli eventi. Magico, saggio, vero, semplice ma portatore di domande che mirano a qualcosa di molto più grande (i vari perchè esistenziali). Proprio questa sua impossibilità di essere attivo lo porterà alla fine del suo vagare:

La Pioggia arriva bellicosa, originata dallo scontro delle nubi, e costringe il polline alla fine forse meno appetibile: sull'asfalto.
Quest'immagine è definita con un termine azzeccatissimo, a mio parere, da the sec che usa il termine sterile. Subito dopo è come se l'inquadratura si allargasse e improvvisamente noi riuscissimo a vedere che la pioggia non cade solo sul quel polline. Essa non fa distinzioni cade sia sul fiume, che arricchisce d'acqua, sia sulla terra arida. La scrittura di tsb è veramente evocativa a mio parere.
Usa queste immagini per aprire dicotomie classiche come quella del bene e del male
e s'immedesima perfettamente in quest'acqua che cade dal cielo: dice d'amare l'humus che non sempre la lascia scorrere dentro di sè.
Poi incredibilmente la Pioggia torna ad essere acqua di sorgente e risale al primo stadio: etereo, aereo e reo tanto da far arrabbiare le nubi che faranno ripartire il ciclo di pioggia.
In fine la Pioggia si rende conto che l'ambizione che lega lo stare sollevate da terra nel cielo, sotto forma di nubi, e porta la pioggia a scendere è la chiave che porterà l'acqua ad essere presto l'origine.
L'idea ciclica oltre a ritornare anche in questo personaggio è chiaramente ciò che lega i personaggi stessi fra di loro, infatti prima di divenire origine la Pioggia, influenzata da un altro elemento, il vento, finisce su un Viandante.

Questo è il terzo personaggio, scritto da Painz, che viene sanato dalla pioggia mentre sta percorrendo il suo faticoso viaggio. Viene in un certo senso battezzato da questa ma subito gli è di fastidio e la situazione si fa tetra: la luna lo scruta dall'alto, ode l'ululato di un lupo e così, come essere umano, prova paura e si sente a disagio. Subito capisce che la causa del suo disagio è in realtà l'odio che porta l'uomo a tradire il fratello ed a colpire l'amico.
Il Viandante si rende conto che l'uomo fa l'errore di coprire il suolo sotto metri di cemento proprio nello stesso modo in cui sporca il suo ego non rispettando la natura. Questo rischia di portarlo sempre più velocemente alla fine.

Prima la vita e poi la consapevolezza di vivere (il Polline), in seguito il ciclo della vita e la consapevolezza di poter essere l'origine (la Pioggia) e alla fine l'io in relazione alla natura (il Viandante)

La canzone si chiude con un altro flusso scritto sempre in tre ma letto, perchè in questo caso si tratta di parlato e non di rap, da eki'ka seguita da me.

Spero che la lettura non sia stata troppo noiosa.